Alex Cappello

Esperto in lead generation, landing page e campagne pubblicitarie online,
marketing automation

Vuoi diventare autonomo nella gestione del tuo sito web in WordPress, proprio come un vero professionista?

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Programma

Il corso rimane pertanto “elastico”, ovvero, se hai altre necessità non presenti nel mio programma non c’è problema e le affronteremo secondo il tuo ordine prioritario.

Dicono di me

Quali sono le competenze che acquisirai, dopo il corso?

Questo corso per imparare a realizzare siti web in WordPress ti permette di diventare autonomo nell’installazione, gestione, configurazione e ottimizzazione di ogni sito web, sviluppato in WordPress.

Acquisirai competenze che ti serviranno nel caso tu abbia già un sito da gestire, senza la necessità di coinvolgere un consulente esterno, facendoti risparmiare soldi.

Oppure, come stanno già facendo tanti altri miei studenti, puoi rivendere il servizio di realizzazione e gestione del sito web ai tuoi clienti.

Già col primo cliente ti ripaghi il corso.

Prezzi

Corso WordPress Professionale

(anche se parti da zero)
800
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FAQ

Non necessariamente. Il discorso è semplice ma anche più ampio: per trovare contatti e trasformarli in clienti non ti occorre un sito, ma una strategia e un sistema di vendita.

Dal momento che non stiamo parlando di brand enormi, tipo Coca Cola e similari, ovvero, aziende con budget pressoché infinito, occorre stabilire gli step da intraprendere, per stabilire subito il piano di rientro.

La prima fase è andare a pareggio (investo mille, raggiungo mille e pareggio); la seconda fase è il guadagno.

La strategia è dettata da una serie di step, tra cui quella innanzitutto di determinare il tuo ruolo sul mercato, quindi occorre fare un’analisi per vedere i clienti cosa cercano e gli altri concorrenti come si comportano, agendo di conseguenza, cercando o creando il margine di differenziazione.

Non ti fare impegolare da fornitori che ti propongono il sito web come la cosa più importante per una tua presenza sul web, con la promessa che prima o poi i clienti arriveranno. 

Sono tutte palle! Il vero motivo per il quale la maggior parte dei creatori di siti web te lo propongono è perché è un facile guadagno per loro, ma una cosa pressoché inutile per te.

Per rispondere alla domanda occorre prima stabilire la tua identità, stabilire cosa fai, come lo fai, sopratutto rispetto agli altri, e rispondere alla domanda delle domande: perché i clienti devono scegliere te rispetto ai tuoi concorrenti.

Se prima non riesci a rispondere a questa domanda può diventare difficile proseguire, perché ogni comunicazione e ogni sforzo di marketing deve veicolare questi elementi.

Stabilito questo è possibile creare delle campagne specifiche alla generazione di contatti, ma non pensare sia tutto oro ciò che luccica. Ogni settore è a sé e occorre fare uno studio preciso.

Ho avuto a che fare con settori come la chirurgia estetica che dopo meno di 24h abbiamo ricevuto circa 30 contatti; altri settori come il fitness o la fotografia per matrimoni, dove ho dovuto sudare un po’.

Con questo voglio solo dirti che spesso c’è un margine di movimento, ma occorre cercarlo e trovarlo, con parecchio lavoro di analisi. E non sempre è possibile trovarlo.

È un percorso che decidi di far fare all’utente per trasformalo in cliente e che lo stesso cliente possa acquistare più e più volte, aumentando così il tuo margine di guadagno.

Di solito si tende a ragionare solo sull’acquisizione di nuovi clienti, trascurando quelli che abbiamo già. Questo è un peccato, perché chi ti ha già dimostrato interesse, quindi ha già comprato da te, è più semplice persuaderlo di comprare ancora da te.

Ciò non significa vendergli necessariamente ancora lo stesso prodotto o servizio che gli hai già venduto (può anche essere), ma uno dei tuoi obiettivi è proprio quello di proporgli servizi o prodotti più cari, dove tu hai più margine di guadagno.

È facile? Assolutamente no. Ed è per questo che occorre seguire un percorso strutturato non solo sulla vendita, ma prima sull’attenzione, sull’educazione, sull’attrazione, sull’interesse, sull’aumento del desiderio e poi solo alla fine sulla vendita.

In linea generale direi di sì, ma è dipendente dal settore.

Se il tuo settore si trova nel quadrante del BISOGNO – magari sollecitato dall’urgenza – si imposta più un lavoro one shot, con un percorso più di fidelizzazione successiva.

Se il tuo settore si trova nel quadrante del DESIDERIO si imposta più un lavoro educativo, finalizzato alla vendita.

Se non hai idea del concentto di BISOGNO e DESIDERIO ti faccio qualche esempio.

Hai mal di denti e l’unica cosa che cerchi è non avere più dolore.

Questo è un BISOGNO sollecitato dall’urgenza.

Altrimenti, stai cercando un’auto più bella e che consumi meno, rispetto a quella che possiedi, questo è un DESIDERIO.

Nello stesso ambito puoi avere un BISOGNO e un DESIDERIO.

Esempio: sei in sovrappeso e ti rechi dal nustrizionista. Se hai bisogno di dimagrire perché ci sono delle alte probabilità che la tua salute peggiori, questo è un BISOGNO. Se invece sei in sovrappeso e vuoi tornare in forma, solo per un motivo estetico, questo è più un DESIDERIO.

No. Quando vengo incaricato per capire e studiare un mercato la parte di analisi è fondamentale.

Se il settore l’ho già affrontato in passato sono avvantaggiato perché questo lavoro l’ho già fatto prima.

Altrimenti, oltre a fare un’indagine per capire il cliente dove si trova all’interno del suo mercato e come si stanno muovendo i concorrenti e determinare il margine di possibilità uso un modo molto semplice: uso l’ EQUAZIONE DEL VALORE.

Consiste nel determinare qual è il desidero (o l’obiettivo) del target moltiplicato alla possibilità percepita di raggiungere quello stesso obiettivo. Il tutto diviso per il tempo di raggiungere quell’obiettivo moltiplicato allo sforzo che l’utente dev’essere sottoposto.

Esempio:

x = desiderio/obiettivo

y = possibilità percepita di raggiungere x

t = tempo

z = sforzo

L’equazione sarà: x * y / t * z

x e y dovranno essere altissimi, mentre t e z dovranno essere più bassi possibili.

Se questa equazione viene a meno ci saranno delle altissime probabilità che il progetto fallirà.

Se ti sembra difficile comprendere questa equazione ti garantisco che è più semplice di quanto pensi.

Perché se il desiderio è basso o inesistente (quindi equivale a 0) ogni numero moltiplicato a 0 è uguale a 0.

Se il tempo è troppo lungo e lo sforzo è troppo il progetto fallirà. Indipendentemente dai numeri, quando un obiettivo è impegnativo, in termini di tempo e sforzo le persone passano oltre. La gente non ha voglia di impegnarsi e non vuole noie.
Vuole tutto e subito.

Google ads è preferibile quando vi è un bisogno sentito e l’utente, attraverso Google, fa una ricerca.

Facebook e Instagram ads sono preferibili quando si può sfruttare un desiderio che l’utente ha e, mentre si trova sui social, gli appare il tuo annuncio.

Google, nella stragrande maggioranza delle volte, si sfrutta quando il target ha BISOGNO, al contrario dei social che si sfruttano quando il target, indirettamente, manifesta un DESIDERIO.

Laddove è possibile è meglio usare entrambi, magari i social anche solo come remarketing. Questo è possibile più che altro quando il budget lo permette.